Parole in PrestitoFacciamo un patto, uno di quei patti che si fanno guardandosi negli occhi e stringendosi la mano: di questo viaggio che sta per cominciare, io vi darò restituzione! Ricordo un proverbio di quando ero bambino: Chi prende e non rende, l’inferno lo attende! E quindi già solo per evitare di essere accolto nello stuolo dei dannati, restituisco tutto e con gli interessi; ma ho una domanda che mi ronza in testa: cos’è che ho preso, che sento di dover restituire? In questi mesi me lo sono chiesto molte volte: realizzare questo cammino è per me l’occasione di veder concretizzato un sogno accarezzato per molti anni; è un’opportunità rara e preziosa che mi fa dire di essere una persona molto fortunata ed un privilegiato; ecco allora che mi balena una prima possibile risposta: mi sto prendendo un po’ del vostro tempo! Sì, per andare a piedi fino ad Auschwitz, mi sto prendendo del tempo, che in qualche modo sottraggo a qualcun altro! E allora, in cambio, sento di dover restituire qualcosa che possa lasciare una traccia, sento il bisogno di raccontare ciò che il viaggio genererà in me, nelle persone che mi accompagnano e in quelle che incontreremo; sento il bisogno di trovare una forma idonea di racconto, in modo tale che altre persone possano fruirlo e in qualche modo appropriarsene. Ed ecco dunque un’idea, il mio piccolo progetto di restituzione: dal momento che già prendo un po’ del vostro tempo, sfacciatamente estendo le mie pretese, vi chiedo in prestito una parola, una vostra parola affettiva da affidarmi, se vorrete, che custodirò come un piccolo tesoro e vi restituirò in qualche modo trasformata. Se pratichiamo un foro su una cartolina e proviamo a guardarci attraverso, immediatamente la realtà che ci circonda cambia aspetto, perché il nostro campo visivo si riduce, ma i nostri occhi, avendo meno cose da vedere, sorprendentemente notano molti particolari in più; allo stesso modo se al foro sostituiamo una parola. E quindi 76 parole, una per ogni giorno di viaggio: parole per raccontare il nostro cammino; parole che diventano la lente attraverso cui guardare le cose, attraverso cui vivere le esperienze; parole che diventano limite, limite che aiuta ad entrare nel profondo della realtà, a focalizzare le sensazioni e a vivere le emozioni. Scrive Gianrico Carofiglio nel suo romanzo Ragionevoli dubbi:
E allora prestatemi una vostra parola, giorno per giorno ve la restituirò in forma di diario, raccontando il nostro cammino Grazie! Gimmi Basilotta Raccolgo tutte le vostre parole affettive che avrete la bontà di consegnarmi a condizione che mi diate anche la motivazione per cui me le affidate; tra queste ne sceglierò 75 (la settantaseiesima la tengo per me) e prima di partire assegnerò ad ogni giorno la sua parola. |
CARI AMICI TUTTI,di seguito le parole che ho scelto abbinate alle date… FEBBRAIO mar 15 ELENCO MARZO mar 1 MEMORIA APRILE ven 1 PAPA’ MAGGIO dom 1 NIE LĘKAJCIE SIĘ Grazie |
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